Originariamente apparso su Isola Illyon.
Non me ne sorprendo: la vera bufera c’era stata quando Bungie aveva mollato le redini del progetto Halo dopo il terzo episodio e Microsoft non aveva trovato niente di meglio da fare che annunciare Halo 4! Superata quella schermata di gioco, che vedeva contrapporsi una nascente 343i ai già famosi e amati Bungie, le cose sono andate migliorando, perché in generale Halo 4 e la sua trama sono piaciuti molto, così come è piaciuto il nuovo multiplayer, in cui sono impensabilmente state introdotte abilità degne di un MMOFPS fantasy!
Comunque, aspettiamo con ansia la recensione della collega Franzon sulla beta del multiplayer – ma da quello che dice, è piuttosto entusiasmante.
Nostalgie a parte, piuttosto comprensibili, il quarto capitolo ha livellato in positivo la saga, con una grafica ancora più eccezionale di Halo 3 (merito dei tempi, non di altro), è riuscito a sorprendere con la storia laddove la si pensava conclusa e si immaginava un seguito poco accattivante.
La vera perla di Halo 4 è stata, come è ovvio, il multiplayer, che ha introdotto sia per la UNSC Infinity che per la co-op Spartan OPS delle missioni che compongono porzioni di storia parallele rispetto alla trama centrale. Un impegno notevole da parte della 343i e, insomma, per chi ha voglia di giocare, giocare, giocare è stata una mossa molto apprezzata.
Come proforma, bisogna dare anche il merito di aver aggiornato il design di mappe, armi e mezzi – ma questo, comunque, viene sempre fatto. È stato fatto, però, con molta cognizione di causa, sia aggiungendo nuove funzioni ad armi e armatura (a volte ricalibrando gittata e danno inflitto, altre il tempo di ricarica del colpo con il danno e così via, a seconda di esigenze più logiche e introducibili grazie ai nuovi motori grafici e tecnologie migliorate).
Inoltre, sembra che una delle cose che sono piaciute di più sia stata la nuova abilità speciale delle mappe (sono ironica), che caricano le armi in modi casuali, con l’effetto che di partita in partita si spostano, impedendo ai giocatori più sgamati di puntare direttamente alla loro arma definitiva. Uno spasso per chi guarda, e per chi deve comporre nuovi vocabolari di parolacce. Una cosina da niente, che si faceva già negli anni ’90 con altri videogiochi, ma che ha aumentato il divertimento.
Boom! Morto. Non si può dire che certe uccisioni nel multiplayer siano silenziose. |
E poi? Fra numerosi missioni ci scontriamo con i Covenant, ma anche contro i Prometeici – i nuovi nemici introdotti in Halo 4 – capeggiati dal Didatta. Nuove rivelazioni per gli appassionati: scopriamo quali intrecci uniscono umanità, Precursori, Flood, Prometeici e il Didatta, ma soprattutto veniamo a conoscenza del Compositore, arma in grado di trasformare la vita biologica in un equivalente digitale… arma che rischia di essere rivolta contro l’umanità. Ma soprattutto ancora!, “quello che resta” della Bibliotecaria ci dice che il Compositore non ha effetto su Master Chief – il quale rappresenta il massimo dell’evoluzione umana e il prodotto di generazioni di pianificazione. Il che pare confermare quanto si ventila nel prologo di Halo 4, cioè il fatto che il Progetto Spartan non è totalmente pulito.
La nostra IA, Cortana, in tutto questo alterna momenti di lucidità ad altri di pura follia, e ha sempre più difficoltà ad aiutare Master Chief e a far funzionare le sue routine in modo normale.
Si susseguono gli scontri fra John-117 e il Didatta, e in uno di questi il nemico riesce ad impossessarsi del Compositore. Nonostante tutto, il nostro eroico spartan riesce ad uccidere il Didatta e a distruggere il Compositore con una testata nucleare, che deve attivare manualmente.
Infine, mentre John-117 si dirige nel settore dove si trovano gli Spartan IV per farsi disassemblare l’armatura, risuona la voce del Didatta, che promette nuovi tentativi di affermare la superiorità dei Precursori e di distruggere l’umanità, unica vera minaccia per la vita nella galassia.
0 commenti:
Posta un commento