Verso fine Novembre
eravamo al mercatino dell'usato – da appassionate lettrici è una
specie di tentativo di salvare il portafoglio: a volte ci trovi anche
grandi classici. Mi trovavo, soprattutto, nell'esigenza di dover fare
il regalo di compleanno ad Elena. Ormai abbiamo superato gli
imbarazzi di questo tipo, approdando al “cosa ti prendo?” e
andando a ritirare insieme il dovuto.
Al mercatino
dell'usato, c'è una minuscola sezione dedicata al Fantasy, in cui
ovviamente fanno confluire anche la Fantascienza, perché sia mai che
le due cose si tengano separate. Sbircio un po', lascio perdere un
libro sci-fi che ventila di un fantomatico attacco di vermi alieni e
leggo la costa di un altro: “Ex – Supereroi vs. Zombie”. Resto
un attimo di merda, inizio a ridere e lo prendo: mi sembra
immediatamente la cosa più figa che io abbia mai visto. Supereroi
che combattono zombie? Deve essere mio! Con la scusa del regalo di
compleanno, usciamo con quel libro, domandandoci quanto possa essere
trash (anche nel senso stretto di “spazzatura illeggibile”):
entrambe temiamo la boiata.
Poi lei inizia a
leggerlo, e i riassunti che me ne fa mi entusiasmano. Decido quindi
di dimenticarmi un attimo di qualsiasi altra cosa e lo divoro. Credo
che parecchi nerd (e intendo nel senso “reale” del termine, non i
finti-nerd che ci sono in giro di questi tempi) abbiano pensato che è
esattamente ciò che avrebbero sempre voluto leggere (o scrivere).
Riassunto in poche
righe: il mondo è stato devastato dall'apocalisse zombie, a
Hollywood un gruppo di supereroi tiene al sicuro parte della
popolazione restata. Gli altri superstiti sono protetti dai
Seventeens, una banda di teppisti rivale dei nostri eroi. La storia
si snoda fra il presente e il passato, illustrando l'origine di
alcuni eroi ancora in vita, e di altri già morti.
Inoltre, a
differenza di molte produzioni incentrate sull'apocalisse-Z, in
questo caso c'è una chiara spiegazione dell'epidemia.
Il titolo americano
è Ex–Heroes, ben più calzante dell'adattamento italiano che è sì
più esplicito, ma fa anche perdere la poesia degli “ex-eroi”,
cosa che effettivamente i protagonisti sono diventati, perché
costretti a compiere scelte ben poco “paladinesche”.
Di punti di forza,
questo libro ne ha tantissimi, in primo luogo due cose che a un certo
tipo di pubblico (in cui noi siamo incluse alla grande) piacciono
molto: supereroi e zombie. Un mix che può stranire, ma con un
potenziale da non sottovalutare – e splendidamente sfruttato da
Peter Clines, l'autore.
In secondo luogo, la
scrittura è molto scenica e riflette la professione dello stesso
Clines, che si è occupato di alcuni soggetti per Star Trek: Deep
Space Nine e Star Trek: Voyager. Questo dà al suo approccio alla
storia un che di filmografico, che davvero non guasta nel contesto.
Ex-Heroes è un libro divertente, zeppo di citazioni al mondo del
grande e del piccolo schermo, dei fumetti e questo è evidente fin
dall'inizio, quando si scopre che “la Montagna” che fa da
fortezza per i sopravvissuti altro non è che la Paramount (!!!).
Clines non si nasconde dietro a un dito: prende ad ampie mani gran
parte delle icone del genere zombie e supereroistico e le fonde,
rendendoci un prodotto originale e godibile.
Fra l'altro, i suoi
eroi sono tutt'altro che esagerati. O meglio, ci sono quelli
esagerati come Zzzap, ironicamente descritto come una “nana-bianca
in miniatura”, e che ricorda molto il Dr.Manhattan di Watchmen...
ma ci sono anche quelli più “normali”, come Cerberus, la cui
potenza è interamente imputata all'armatura gigantesca (lei è uno
scricciolo di donna). Il gruppo è vario e, proprio per questo,
funzionante.
Non mancano (perché
privarsene?) supereroi zombificati, e questo aumenta ancor più
l'effetto scenico di cui parlavo sopra. Perché se metti un
demone-zombie contro i tuoi eroi...
Trama presente e
ottima, concept ottimi, originalità ottima... cos'ha che non va
questo libro?
Una cosa abbastanza
fondamentale: l'adattamento italiano, che fa più schifo del solito.
Ho visto veramente pochi libri con un adattamento così pessimo, poco
curato e distratto, roba che ci sarebbe da andare in forze alla sede
della Multiplayer.it Edizioni e reclamare le teste di Cristina
Gamberi (la traduttrice) e di Giacomo Mannironi e Nadia Lico (i
revisori). Ex – Supereroi vs. Zombie è pieno di errori di
battitura, di parole scritte due volte, di frasi che è evidente
siano state tradotte, ma non adattate. Arrivati al terzo capitolo, o
si decide di lasciar perdere e di proseguire ignorando queste cose,
oppure si rischia di lanciare il libro fuori dalla finestra. Sarebbe
bastata un po' di cura in più... voglio dire, neanche le pessime
edizioni di Warhammer fantasy della Hobby&Works sono conciate in
questo modo!
Non so dire se sia
una fortuna o una sfortuna, ma la Multiplayer.it ha già acquistato e
tradotto anche Ex-Patriots, il seguito di questo primo volume. Lo
abbiamo acquistato l'altro giorno, speriamo che insieme alla qualità
della carta sia migliorato anche l'adattamento.
Detto questo, giusto
un paio di specifiche tecniche:
Titolo: Ex-
Supereroi vs Zombie
Autore: Peter Clines
Editore:
Multiplayer.it Editore
ISBN:
978-8-8635526-7-6
Costo: 14,90euro
Ebook: sì
Infine, il nostro
Fato personale insiste per un'intervista doppia, vediamo cosa ci
chiederà.
Fato: “Ogni tanto
è mio dovere rompervi le scatole. Dopo avervi sentite ciarlare così
tanto di questo libro, mi è venuta voglia di capire meglio alcune
cose.”
E: “Se proprio
devi...”
L: “Scoppio di
gioia.”
Fato: “Mai
contente, eh? Mi faccio i cavoli miei e non va bene, vi interpello e
non va bene... vabbè. Trovate originale Ex-Heroes? Cosa vi è
piaciuto di più di questo scontro fra supereroi e zombie?”
L: “Beh, supereroi
e zombie che combattono. Dai, chi ci aveva mai pensato? O se qualcuno
ci aveva pensato, non ha avuto le palle di scriverlo. Quindi, di
fondo è originale perché non ho mai visto in giro una cosa così.”
E: “Originale? Sì.
Cosa mi è piaciuto di più? Beh, ovviamente farmi i cavoli dei
supereroi e la spiegazione del contagio, che in questo caso non solo
è presente, ma veramente strepitosa.”
L: “Lo posso
dire?”
E: “No, ci sono
spoiler che non è il caso di fare.”
Fato: “E lo dice
quella a cui piacciono gli spoiler. Va bene, c'è un personaggio che
avete preferito? Uno che avete odiato? Fra i buoni, intendo... con i
cattivi mi sembra di capire che sia troppo facile.”
E: “Cairax...”
L: “Ma non è un
buono! Cioè...”
E: “Vabbè, ma è
un personaggio fantastico. Danielle (Cerberus) è poco approfondita,
Stealth dopo un po' la odi. Zzzap mi piace tantissimo, ma per ora non
è stato sfruttato adeguatamente. Gorgon muore troppo brutto...
invece Cairax è un personaggio che nasce bene, caratterizzato
benissimo, gli fanno fare due apparizioni ma, cioè, sono
fantastiche. E poi, dopo aver agito esattamente secondo
caratterizzazione, muore in uno scontro epico contro St. George. Cosa
di meglio?”
L: “Non hai
commentato St. George, ovvero Mighty Dragon... fra l'altro, Clines è
un genio per aver dato a questo personaggio ben due soprannomi, San
Giorgio e il Drago (Splendente). E il primo ovviamente ucciderà il
secondo.”
E: “È che St.
George ancora non ho capito se lo amo alla follia, o lo detesto
perché è troppo palaminchio. E poi ha fatto una cosa che non doveva
fare all'inizio del secondo libro, si è fatto tagliare i capelli...”
Fato: “Ok,
restiamo concentrati sul primo libro.”
L: “Eh. St. George
è una specie di protagonista nel libro, specie perché non è che
tutto sia incentrato su di lui. Comunque, per essere quello che è...
è inaspettatamente ben gestito e caratterizzato. Paladino sì, ma
non proprio stupido, anche se commette una boiata non indifferente
lasciando in vita Midknight. Però vabbè, a Clines serviva un
escamotage e nonostante tutto la spiegazione è valida.
Danielle/Cerberus proprio non mi piace, è trattata in modo
superficiale. Steath mi piace perché è molto calcolatrice e la
stratega del gruppo, ma non è approfondita a sufficienza per essere
interessante. Zzzap... è poco presente, ma lo adorerei solo per il
suo parlare a sproposito. Quindi il preferito fra i vivi è Gorgon,
ma ancora non ho capito perché. Fra i morti invece è Cairax, sono
stata conquistata dal mago-stregone con personalità multiple. E
muore in un modo che impedisce di non adorarlo. Ero incuriosita anche
da Midknight, ma non è stato minimamente introdotto, quindi... e
Josh...”
E: “Regenerator. A
me piace. È stupido? Fa niente, a me piace.”
L: “Resto
combattuta. Lo prenderei a padellate, questo è sicuro.”
Fato: “Lo avete
detto, le donne-supereroine sono sempre un gran problema. Cosa
pensate di quelle di Peter Clines?”
L: “Ricalcano,
purtroppo, lo stereotipo americano della supereroina: figa e
faccio-tutto-io.”
E: “Questa è la
descrizione di Stealth.”
L: “Beh, anche di
Danielle alla fine. Quando si mette l'armatura e diventa Cerberus,
con l'aggravante che lei usa l'armatura per nascondersi e diventare
migliore.”
E: “Appunto, ha
una debolezza.”
L: “Sì, ma metti
dentro due donne soltanto e le inserisci in questo modo? Cioè...
potevamo fare di meglio, no?”
E: “Lady Bee è
bella, però non è una supereroina.”
L: “Infatti, la
adoro.”
E: “E anche
Billie, la militare è un buon personaggio.”
L: “Ma parlavamo
di supereroine. Quelle che ci sono, rispetto alle controparti
maschili, sono carenti in tutto.”
E: “Comunque
preferisco Danielle.”
L: “Evito di
innalzarne una, perché sono due stereotipi che non mi gustano.”
E: “Ma lo hai
detto tu che preferisci Steath, quindi già fatto.”
L: “Al fine di
questo discorso, mi rimangio la preferenza.”
Fato: “Come
cambiare le carte in tavola e uscirne puliti...”
E: “Puliti mica
tanto, ha cambiato le carte in tavola, punto.”
L: “Mago-stregone
con personalità multipla, è lecito che io lo faccia.”
E: “No, non sei
Nyrahim. Adesso le tue battute sono precedute da una 'L', non hai
scuse.”
Fato: “Va bene,
basta, state zitte. Finiamo con la riflessione. Perché produzioni
così nascono in America e non in Italia?”
E: “...”
L:
“...”
Fato: “Adesso
potete parlare, cretine.”
L: “Stavamo
riflettendo, stupido!”
E: “No, io non
stavo parlando perché lui aveva detto di non parlare.”
Fato: “Ma che ho
fatto di male...”
E: “Comunque,
perché siamo vecchi. Vecchi, abitudinari, poltroni.”
L: “Già, come
fanno a nascere certe produzioni dinamiche in un popolo che non è in
grado di spezzare la propria routine culturale? So che sembra una
supercazzola, ma se ci pensate bene è così. A scuola insegnano
sempre le stesse cose, non che sia sbagliato, ma in determinate
materie si può approfondire e sperimentare altro... parlo ovviamente
di arte, musica e letteratura. E poi esaltiamo sempre gli stessi
prodotti, per lo più cinepanettoni, commedie all'italiana e
drammoni. Seguiamo le mode che arrivano dall'estero per riflesso e
sempre in ritardo di anni...”
E: “Non è detto
in ritardo.”
L: “Beh, parlavo
in senso generale. Resta che con queste premesse, un Ex-Heroes poteva
difficilmente essere partorito in Italia, mera questione di
statistica... e non sulla quantità delle persone, ma sulla quantità
di teste che avrebbero potuto pensare ad una cosa così. Senza
contare il mercato editoriale che non è molto attento a questi
prodotti... alternativi.”
E: “Anche fra i
nerd non poteva venire fuori una cosa del genere. Il motion-comic di
Orfani è stato tolto dal sabato pomeriggio e messo soltanto al
venerdì in terza serata perché non aveva pubblico sufficiente.
Cioè, ci rendiamo conto di quanti pochi ascolti? Già Rai4 non ha
tante pretese, ma per agire in questo modo l'audience deve essere
stata uno schifo. Certo è vero che metterlo al sabato pomeriggio è
stata una cavolata, come mettere The Agent of Shield che è stato
messo alle 14 di sabato su Rai2...”
L: “Non le capisco
molto bene queste dinamiche, comunque non lo avrei fatto. Lo Shield
mi sembra più un prodotto da prima serata...”
E: “Sono sempre
stata convinta che la televisione dettasse le tendenze. Ci si lamenta
dei programmi di Maria de Filippi e company, delle fiction italiane e
dei cinepanettoni, però se poi ci danno la possibilità di avere una
rete come Rai4, nessuno la guarda.”
L: “Perché a
nessuno interessa. O meglio, fa cose troppo particolari per
interessare alla massa e, non essendo una rete storica...”
E: “Stavo parlando
dei nerd, delle persone a cui è rivolta Rai4. Supernatural, Doctor
Who, GoT...”
L: “No, dai, GoT
non è per un pubblico ristretto.”
E: “Non è
questione di un pubblico ristretto, è questione del pubblico nerd.
Però a febbraio 2015 siamo ancora a trasmettere la seconda stagione
di GoT, perché permettiamo, per esigenze di denaro ovviamente, a Sky
di trasmettere in prima visione assoluta l'adattamento italiano di...
tutto? Volendo ritornare alla domanda, la televisione detta le
regole. Quindi in pochissimi in Italia sono fan di determinati
generi. Il fantasy non esiste, e la fantascienza si limita a Star
Wars, che negli anni Settanta ha fatto un successo stellare.”
L: “Tagli fuori
anche Star Trek, wow.”
E: “È difficile,
è incredibilmente per pochi. Lo conoscono, ammettono che è stata
una grande opera, però non lo seguono. L'editoria italiana non fa
altro che cavalcare l'onda e, per esigenze proprie, i potenziali
scrittori o gli scrittori affermati fanno lo stesso e assecondano
quello che di sicuro potrebbero vendere, valido o meno che sia. I
fruitori – spettatori e lettori – sanno che dalle produzioni
italiane non ci si può aspettare niente di buono e vanno
direttamente ai prodotti americani, cosa che porta le poche case
editrici coraggiose, che editano fantasy e fantascienza anche molto
alternativi, ad acquistare direttamente all'esterno.”
L: “La vedo sempre
più grigia.”
E: “Al fato è
piaciuta l'analisi?”
Fato: “Pungenti e
lapidarie, tutte e due. Immagino che sarebbe inutile chiedervi come
si spezza questo cerchio, perché se lo sapeste avreste già venduto
la formula. Sono convinto che nonostante tutto, una certa sezione
dell'editoria e i produttori vorrebbe sganciarsi.”
E: “Sicuramente
l'editoria sì, ma non l'editoria nelle persone degli editori, ma
l'editoria nelle persone nei coraggiosi che aprono una casa editrice
solo ed esclusivamente per editare i propri prodotti o quelli che non
si fila di pezza nessuno. CrazyCamper e Asengard Edizioni, tanto per
dire due nomi. La soluzione potrebbe essere nell'abbassare lo
snobbismo dei nerd che, soprattutto in questo momento di
esasperazione, si sono arroccati davanti ai loro computer e allo
streaming.”
L: “Sì, che poi
pure lo streaming è un problema di enormi proporzioni, perché
toglie alla televisione la fetta di spettatori selettivi
rappresentata dai nerd e da quanti pescano dalla rete solo quello che
interessa loro.”
E: “Il problema è
il canone, che è una botta non indifferente per alcuni. C'è da
tenere presente che molti nerd sono giovani, e metto dentro anche la
trentina. Non riusciamo ad uscire da casa, e se riusciamo a uscire da
casa dobbiamo decidere fra pc e televisione, e visto che è più
utile scegliamo il primo.”
L: “Io aggiungerei
anche un'altra cosa. Perché devo pagare il canone per un servizio
televisivo in cui salverei sì e no 4 prodotti a settimana per un
totale di due ore? E lo dico da persona che non guarda la
televisione, preferendo lo streaming. Se posso avere via internet
tutto quello che voglio, che me ne faccio della tv e del canone? Do
soldi a qualcuno che non mi da quello che voglio? Dovrei essere un
po' scema.”
E: “Poi c'è
un'altra domanda. Perché dovrei pagare il canone per avere un sacco
di problemi di ricezione? Il digitale terrestre doveva rivoluzionare
la televisione, tutto per tutti...”
L: “E invece ha
rivoluzionato solo le parolacce.”
E: “Appunto. Gente
e gente che ha dovuto cambiare le antenne spendendo fior fior di
quattrini, altrimenti non prendeva tutto. Canali che comunque non si
prendono e gente che ha televisioni di ultima generazione, ma che
continua ad avere problemi.”
Fato: “Questo cosa
c'entra con la domanda?”
E: “Tutti vanno su
internet. Mercoledì sera non riuscivo più a vedere la televisione,
ho spento, acceso il pc e attaccato lo streaming.”
L: “Penso che
c'entri con la domanda anche questo discorso della tv e del digitale,
per il semplice fatto che se la scelta di canali si restringe a
quelli che si riescono a vedere, spesso vengono tagliati fuori quelli
minori, che mandano in onda programmi più particolari e alternativi.
La stessa Rai4 è un disastro da captare. Oltretutto, se si bypassa
la tv e si arriva a internet... si sente ancora il bisogno di
inventare un supereroi vs zombie, se si scopre che qualcun altro lo
ha già fatto? No, si sorbisce passivamente il prodotto e si è
contenti, e viene quindi a mancare la voglia di creare, in Italia,
qualcosa che sia al passo con l'estero. Non che tutto quello che
arriva dall'estero sia perfetto, ma in genere è valido e vario. Ce
ne è per tutti i gusti, anche senza che l'italiano si sforzi ad
affermare quel proprio gusto in tre campi italiani (cinema, editoria
e televisione) da sempre molto standardizzati e chiusi alle nuove
idee. Sono finiti gli anni d'oro della fantascienza e degli
sceneggiati sci-fi italiani.”
E: “E comunque ci
si sta spostando verso internet e il pc, è indiscutibile. Le web
series adesso spopolano e non è una cosa cattiva, è giusto così.
Il futuro è la fruibilità totale – o così dovrebbe essere.”
L: “E poi su
internet, tutti possono trovare il proprio spazio.”
E: “E il proprio
prodotto. È follia pensare che tutto quello che arriva dall'estero
deve essere tradotto e ridoppiato. Ci sono stuoli di gente che, per
passione, mette sottotitoli, ed è questo il futuro. E lo dico da
persona a cui i sottotitoli non sono mai piaciuti. Basta, mi fermo
perché è un discorso troppo lungo. In ogni caso, il problema è la
comodità in cui si sono piazzati i produttori e gli editori. Finché
loro non decidono di schiodarsi, tutti siamo qui appesi ad aspettare.
Che poi, anche il fatto che un libro ti costa l'ira degli Dei è una
vergogna, ma vabbè... ne parleremo un'altra volta.”
Fato: “Se si tocca
il tasto giusto diventate proprio agguerrite, eh? Non so se vi
preferisco così o cialtrone.”
L: “Cialtrone,
senza ombra di dubbio.”
E: “Ma fallo
decidere a lui, ma scusa eh!”
Fato: “Sì,
deciderò, grazie di questa possibilità, grazie tante.”
E: “Prego,
figurati. Allora visto che sono stata gentile ci rivediamo la
prossima volta.”
L: “Ma
soprattutto, se chi legge vuole dire la sua, siamo qui pronte a...”
E: “Dibattere, o
supportarci.”
L: “Volevo solo
dire che siamo pronte a goderci i commenti in merito. Fateci sapere
cosa ne pensate, soprattutto di Ex-Heroes se lo avete letto.
Altrimenti, consigliamo l'acquisto.”