World # 1 - Event Horizon e altri: l orizzonte degli eventi

World # 1 - Event Horizon e altri: l'orizzonte degli eventi

Di per sé, potremmo essere davanti all’ennesimo fantahorror, ma la verità è che Event Horizon è un prodotto assolutamente godibile per tutti... e ha inaspettati punti di contatto con Solaris e soprattutto Hellraiser!
Read more...

World # 2 - I retroscena della creazione di un pg

World # 2 - I retroscena della creazione di un pg

Mentre la “giocatrice” è stata stereotipata di recente, il “personaggio femminile” ha subito questa classificazione sin dagli albori del tempo. A partire dal mito.
Read more...

World # 3 - Distopia: intrattenimento e complottismo

World # 3 - Distopia: intrattenimento e complottismo

La distopia, fatta di controllo mentale, governi-ombra, IA che sostituiranno l’umanità al potere, diversità sociali sempre più profonde, è terreno fertile tanto per gli spauracchi dell’uomo moderno, quanto per i più maliziosi.
Read more...

World # 4 - Tips per affrontare la scrittura di un testo

World # 4 - Tips per affrontare la scrittura di un testo

Come scrivere bene? Cosa fare e non fare? Cosa farà di certo saltare i nervi ad un correttore o, peggio, a un editore?
Read more...

World # 5 - Domande di dimensioni Interstellar(i)

World # 5 - Domande di dimensioni Interstellar(i)

Cosa ci deve essere in un film di fantascienza per farlo apprezzare a chi di fantascienza ci capisce?
Read more...

lunedì 16 febbraio 2015

Stargate: le porte delle stelle

Originariamente apparso su Isola Illyon.

Ho potuto leggere in anteprima l’articolo di Lucrezia Franzon riguardo alla distopia e a come fantascienza e complottismo si influenzano a vicenda. Fra le correnti del complottismo citate nell’articolo troviamo quella esemplificata con Prometheus, cioè la teoria degli Antichi Astronauti o del Paleocontatto.
stargatelaportaperlestelle
Ra – esattamente il dio egizio – compare nel film Stargate del 1994 nei panni del supercattivo che desidera l’eternità.
In soldoni, alieni che hanno ingegnerizzato le scimmie per creare la razza umana, per schiavizzarla, o per spirito di onnipotenza o di carità verso un pianeta che proprio non aveva bisogno dell’uomo. Alieni che sono restati nascosti nella storia, rintracciabili nelle divinità delle antiche popolazioni – tema ripreso per altro anche da Assassin’s Creed, a proposito di società segrete che vogliono controllare il mondo. E alieni che, in ogni caso, si sono lasciati dietro qualcosa: secondo i teorici del paleocontatto ci sono opere incompatibili con la tecnologia umana coeva al presunto periodo della creazione di certi artefatti e altri che sono veri e propri Ooparts, ovvero “oggetti fuori dal tempo”. L’intrattenimento poteva esimersi dall’attingere ad ampie mani (ampie braccia) da teorie così controverse? Ovviamente no. Due esempi li abbiamo già fatti.
Il terzo è quello di cui parlerò nell’articolo: Stargate, la porta per le stelle. In realtà in tutto l’universo SG c’è più di uno stargate, ma quello più famoso compare nell’iconico film del 1994. In quel caso, la porta metteva in comunicazione l’Antico Egitto e Abydos, un pianeta alieno, non l’omonima città egizia, spiegando in questo modo la natura delle Divinità dei Faraoni.
Il film è talmente famoso che credo non serva parlarne oltre, né spiegare l’esatto funzionamento di uno stargate – che alla fine è un wormhole, un tunnel spaziale. Quindi perché scriverci un articolo? Di recente Rai4, la mia amata Rai4, ha ripreso la serializzazione di Stargate Atlantis, una delle tante produzioni partite dal film del 1994.

stargatelaportadellestelle
La storica squadra di SG-1: dal Dr. Jackson e Colonnello O’Neill, alla altrettanto importante Tenente Carter, fino ad arrivare a Teal’c e al Comandante Hammond.

Ma prima di approdare nella Galassia di Pegaso, il film è stato così apprezzato da aver dato origine appena tre anni dopo ad una serie tv, Stargate SG-1, incentrata sulla squadra del Dottor Daniel Jackson e del Colonnello Jonathan “Jack” O’Neill, entrambi già protagonisti della pellicola. In SG-1 c’è la scoperta che cambiando la digitazione dei simboli presenti sullo stargate è possibile raggiungere altri mondi oltre ad Abydos. Si apre così non la porta per le stelle, ma la porta per la xenobiologia, che in SG è veramente di una complessità incredibile, vista la quantità di razze extraterrestri e di trame che esse tessono fra loro e con i Tau’ri (i terrestri). Si apre la porta di conflitti di proporzioni interstellari, che traineranno la serie per ben dieci stagioni, consegnando a Stargate un record come prima serie sci-fi americana ad aver raggiunto le dieci stagioni (contro le nove di X-files). Purtroppo, il taglio dei fondi di produzione, costrinse alla non realizzazione dell’undicesima stagione, che avrebbe dovuto chiudere le sottotrame ancora in sospeso, che confluirono invece in due film del 2008 intitolati Stargate: L’arca della verità e Stargate: Continuum, arrivati in Italia su La7. Nel primo film gli Ori vengono definitivamente fermati da un’arca costruita dagli Antichi; nel secondo, invece, viaggiando fra tempo e dimensioni si assiste alla sconfitta di Ba’al in una Terra che ancora non conosce lo stargate.
Contemporaneamente alla SG-1, nel 2004 era iniziata la serializzazione anche di Stargate Atlantis, che riprende la narrazione da dove il Comando Stargate invia una squadra nella Galassia di Pegaso alla ricerca di… Atlantide.
Anche Atlantis venne poi cancellata da parte di SyFy che, evidentemente con qualche problema di personalità, commissionò però una nuova produzione: Stargate Universe. In questo caso i pareri della critica si sono fatti decisamente lapidari, sia per l’abbassamento del target ad un livello più adolescenziale, sia perché i fan di Atlantis non approvarono affatto la manovra (e ci credo bene!).
Infine, concludiamo la carrellata con Stargate Infinity (del 2002), unica serie animata, ambientata trent’anni dopo la SG-1 e bloccata direttamente dopo una stagione, visto lo scarsissimo successo ricevuto. Non me ne sorprendo: nel momento in cui lo storico sceneggiatore Brad Wright la dichiarò non canonica, gli ascolti colarono a picco (che strano… sempre più strano!).

stargatelaportadellestelle
Ecco la nuova squadra SG che compare in Atlantis: in alto a destra, chiaramente riconoscibile, Jason Momoa.

Comunque, fra sfortuna, cancellazioni, fondi tagliati e fan in rivolta, Stargate è una delle serie sci-fi più famose e apprezzate, nonostante a mio avviso pecchi di esser troppo lunga ed episodica.
In ogni caso si è rivelata apprezzata tanto da convincere Rai4, finalmente direi, all’acquisto del primo spin-off: Stargate Atlantis, arrivata in Italia con ben dieci anni di ritardo rispetto all’uscita americana, ma posta accanto a titoli come Battlestar Galactica e Caprica, Babylon 5 (trasmessa per intero, anche gli extra!), Farscape e Star Trek (quella classica, mica ceci!).
Atlantis è ricominciata da poco e può essere un buon prodotto per gli appassionati di sci-fi perché, pur ingranando con una certa lentezza, prosegue in salita diventando sempre più interessante, in quanto di volta in volta introduce popolazioni diverse che non lascia a morire, ma che riprende anche a distanza di stagioni. Per quanto riguarda i cattivi, ci sono dei cattivi assoluti, che sono i Wright. Tuttavia, in un paio di occasioni i nemici diventano alleati e allo stesso modo, a volte, questi ultimi diventano antagonisti: questo mischia le carte in tavola, accattivandosi l’attenzione dello spettatore. Un altro dettaglio, che può piacere o non attrarre, è la mai morte definitiva dei personaggi – già introdotta in SG-1, poiché Daniel muore, diventa un asceso, e torna con un corpo materiale nelle ultime stagioni. A me questi espedienti non piacciono, però devo ammettere che Atlantis riesce in qualche modo a dar loro un dinamismo insolito. Infine, per incuriosire le fan più sfegatate di quel bel ragazzo che in Game of Thrones si chiama Khal Drogo, l’attore Jason Momoa appare sempre piuttosto “barbaro” nelle stagioni da 2 a 5. Diciamocelo: in GoT non ce lo siamo goduto per bene, muore troppo presto. In Atlantis, invece, copre un arco di 4 stagioni: 80 puntate (non appare proprio in tutte tutte, eh!) per apprezzarlo.

0 commenti:

Posta un commento