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giovedì 14 maggio 2015

L'invasione delle serie tv

Sono sempre di più, sempre di più, sempre di più! E abbiamo sempre meno scampo, sempre meno scampo, sempre meno scampo.
In tutto il mondo vengono prodotte una tale quantità di tv series che è sempre più complesso starci dietro - e se oltre a starci dietro, devi pure calendarizzare una serie di articoli, il lavoro diventa immane. Il problema è che non mi settorializzo? No, non è vero: mi interesso soltanto di quelle fantascientifiche e fantasy, tutto il resto lo ignoro e se è commedia o sitcom neanche mi informo - tanto il mio interesse non avrebbe sbocco, al momento.
Insomma, al momento ho tipo cinque pagine di prodotti da considerare, capire, smistare e mettere in calendario. Abbattimento iniziale a parte, ho la ferma convinzione che la confusione derivi soltanto da una mancanza di ottimizzazione, dopo le cose andranno molto meglio. Resta che è ben difficile riuscire, nell'arco di una settimana, a seguire gli episodi di ogni cosa. Si farà un'ulteriore cernita, dunque.
Ma vista tutta questa mole di materiale la domanda sorge spontanea: è davvero necessario? No, perché se tutto quello che viene prodotto fosse necessario... certo, certo, si tratta di competizione fra canali, lo so. Però vedo buttate in televisione idee veramente pessime, storyline che ogni 10 minuti crollano come castelli di carta, attori-cani (e poi ci lamentiamo del canuomo di Jupiter Ascending...) e opere che, a causa di una post produzione affrettata e approssimativa, esplodono come le texture di Assassin's Creed Unity. Non ci sono buone idee, non c'è attenzione per quello che si produce.
Il risultato? Che il 60% delle serie tv viene bocciato fra la prima e la seconda stagione. Di questo 60%, ho notato che una buona parte viene boccato addirittura durante il corso della prima stagione. Il che porta a serie sempre monche, che restano lì sospese e che, se non le segui mentre escono, non ha neppure senso recuperare. #malemale, come direbbe qualcuno che conosco.
Il caso ecclatante della settimana è The Messengers. Che CW non brilli, ormai lo abbiamo capito (dopo la recensione a The 100), ma che produca una cosa che non funziona neanche per la dozzina di puntate di una stagione intera è imbarazzante. E sinceramente, io non capisco. Al di là della trama un po' ebete (un meteorite cade sulla Terra e cinque persone diventano "angeli" - dell'apocalisse?), come accidenti è possibile fare qualcosa (non so neanche più se definirla una serie tv) che non va in questo modo? Sharing dello 0.2, 650.000 spettatori su tutta l'America: un niente, praticamente, anche la serie americana meno vista raggiunge il milione di spettatori. Un nuovo record negativo, quindi... complice il fatto che la hanno piazzata di venerdì sera, quando normalmente le emittenti mettono i prodotti più succulenti? Geniale. Per fortuna con la 4° puntata si sono arresi e la hanno cancellata.
Quindi, The Messengers non brilla. Ma CW è anche la casa di un'altra "grande" serie tv: iZombie. Ora, di fondo l'idea può anche essere bellina - e il fatto che la serie sia tratta da un fumetto di certo aiuta a tenere in piedi la trama - però davvero sentiamo il bisogno di una studentessa di medicina che si improvvisa detective... e che lo fa mangiando i cervelli dei cadaveri non identificati?! È uno zombie, avevo omesso di dirlo. Zombie, zombie ovunque, solo che qua non si parla di Z-Nation o The Walking Dead che, in un modo o nell'altro, stanno in piedi. Qui si tratta di una specie di Veronica Mars in versione non-morta e di una serie che si è definita (pace degli Eterni) l'erede di prodotti tipo Buffy l'Ammazzavampiri o Dark Angel. Non che Buffy e Dark Angel fossero tanto meglio (beh, veramente anche sì)... ma perché fare paragoni fra prodotti esenti dalla quota zombie, e un prodotto fiorito in pieno periodo zombie? Questo piccolo particolare, il periodo, fa tantissimo - quando torneremo a Romero? Io ancora ci spero.
Insomma, vabbè. Volevo scrivere un post giusto per sfogare la frustrazione di avere pagine e pagine e pagine di prodotti poco interessanti da sfogliare, e mi sono trovata a randellare (ancora) la CW. Ninte di male, se le meritano tutte.
Anche se se le meritano anche SyFy e Olympus, e la BBC per Atlantis, e tante altre emittenti che si ostinano ad andare fuori dal loro target usuale o a lasciarsi trasportare dai tentativi di emulare prodotti di altre reti senza il medesimo corposo budget.
- Lucrezia